Innovazione Sostenibile: una Guida pratica con la nuova UNI/PdR 155
L'era dell'innovazione sostenibile ha raggiunto un nuovo livello con la pubblicazione della prassi di riferimento UNI/PdR 155:2023, intitolata "Gestione dell'innovazione sostenibile - Linee guida per la gestione dei processi di innovazione sostenibile nelle imprese attraverso l’Open Innovation".
Grazie alla collaborazione tra il Sistema UNI ed ENEL è nata la UNI/PdR 155, un documento che segna una svolta per il mondo delle PMI: rappresenta infatti una guida pratica per le organizzazioni che vogliono realizzare al proprio interno un processo di gestione dell’innovazione sostenibile.
Webinar sulla nuova UNI/PdR 155
Venerdì 9 febbraio 2024 alle 15.00 UNI ha tenuto un webinar sulla nuova UNI/PdR 155, frutto del contributo di esperti, tra cui Oliviero Casale di UniProfessioni, intervenuto al webinar come relatore con un focus su "Antifragilità e Industria 5.0".
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Guarda la registrazione del webinar su YouTubeLa Prassi intende offrire alle imprese delle linee guida per la gestione dei processi d’innovazione sostenibile attraverso il modello dell’Open Innovation, a partire dall’esperienza di Enel.
L’obiettivo è supportare le organizzazioni nell’affrontare i cambiamenti organizzativi e produttivi necessari per avere successo in un contesto caratterizzato sempre più da incertezza e cambiamenti, anche dirompenti, andando oltre le sfide poste dal nuovo paradigma Industria 5.0.
Nel concetto di innovazione sostenibile, focus principale della Prassi, “le tecnologie e la digitalizzazione” vengono considerate come “strumenti” per l’attuazione del modello organizzativo proposto, mentre come “guida” ritroviamo “la sostenibilità sociale, economica e ambientale, gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 (SDGs), l’Industria 5.0, l’antifragilità e il bene comune”.
Il Processo di innovazione sostenibile della UNI/PdR 155
Il modello proposto per il processo di gestione dell’innovazione sostenibile attraverso l’open innovation trova il proprio fondamento nelle norme della serie ISO 56000, ovvero il riferimento internazionale per la gestione dell’innovazione. In particolare, si basa su:
- gli 8 principi della gestione dell’innovazione presenti nella norma ISO 56000;
- gli indirizzi operativi del processo di innovazione presente nella ISO 56002;
- le indicazioni per strutturare partnership per l'innovazione della ISO 56003;
- le linee guida per la gestione dell’intelligence strategica della ISO 56006;
- le indicazioni per una corretta gestione della proprietà intellettuale della ISO 56005.
Inoltre, il modello ha come guida la sostenibilità sociale, economica e ambientale, gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda ONU 2030 (SDGs), l’Industry 5.0, l’antifragilità organizzativa e il bene comune.
Fasi del processo di Open Innovation
Secondo la Prassi, l’organizzazione dovrebbe attuare un processo di open innovation, allineato all’intento di innovazione sostenibile, che comprenda le seguenti fasi:
- 1. Definizione del piano di innovazione sostenibile
- 2. Identificazione e collezione delle esigenze
- 3. Ricerca delle soluzioni
- 4. Validazione e approvazione della soluzione
- 5. Sviluppo della soluzione
- 6. Rilascio della soluzione (hand-over)
- 7. Implementazione della soluzione su scala industriale (scale-up)
- 8. Comunicazione
- 9. Valutazione
- 10. Miglioramento
Strumenti e metodi per la ricerca di soluzioni
Viene data, inoltre, importanza agli aspetti di digitalizzazione e all’utilizzo di strumenti e metodi per la ricerca di soluzioni utili a soddisfare i bisogni di innovazione sostenibile dell’organizzazione, come:
- crowdsourcing
- eventi di innovazione
- comunità dell'innovazione
- sessioni di progettazione e co-creazione di soluzioni
- programmi di imprenditorialità aziendale (corporate entrepreneurship)
- ecosistema delle start-up
- partnership di Innovazione con grandi player dell’innovazione sostenibile
- condivisione di buone prassi nei vari mercati
- iniziative che coinvolgono i fornitori
- università e centri di ricerca
Industria 5.0, una possibile visione
Il binomio innovazione - sostenibilità diventa l’occasione per provare ad armonizzare, in ottica di Open Innovation, da un lato le diverse istanze portate da Industria 5.0 e dall’altro le tematiche di sostenibilità, antifragilità organizzativa, etica e bene comune.
Nella UNI/PdR 155 viene proposta una definizione di “Industria 5.0”, delineando così per la prima volta il concetto di I5.0 nel contesto della normazione tecnica.
Si parte dal riconoscere il potere dell'industria di favorire il raggiungimento di obiettivi sociali che vanno al di là dell'occupazione e della crescita, per affermarsi quale fonte resiliente di prosperità, assicurando al contempo che la produzione rispetti i limiti del nostro pianeta e ponendo il benessere dei lavoratori dell'industria al centro del processo di produzione.
Nella Prassi, quindi, l’Industria 5.0 viene definita come una:
modalità organizzativa di fare impresa che rafforza il ruolo e il contributo del settore produttivo verso la società e l’ambiente, mettendo il benessere del lavoratore e l’utilizzo etico delle tecnologie al centro dei processi, per affermarsi quale fonte resiliente di prosperità anche a seguito di fattori di stress, shock, volatilità, disordine, errore, guasti, attacchi o fallimenti, generando valore condiviso al di là della crescita nel rispetto dei limiti produttivi del pianeta, delle generazioni future e del bene comune.
— Definizione di Industria 5.0, fonte: UNI/PdR 155:2023
Paradigma, quello dell’Industria 5.0, che evolve nel tempo e prende a riferimento il modello sistemico della Struttura Armonizzata dell’ISO (Harmonized Structure – HS), il miglioramento continuo (PDCA) e l’approccio dell’Open Innovation. L’Industria 5.0, inoltre, fa proprio il principio del “Do No Significant Harm” (DNSH) e quello per cui la tecnologia e l’innovazione devono essere al servizio delle persone e dell’ambiente, anziché il contrario.
L’approccio proposto nella UNI/PdR 155:2023 mira a creare, dunque, un sistema produttivo più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico in cui le tecnologie avanzate sono utilizzate per favorire una produzione più efficiente e a basso impatto ambientale, ponendo al centro il benessere delle persone
.
Dalla resilienza verso l’Antifragilità
Secondo il modello proposto, per riuscire a individuare opportunità nei sempre più frequenti momenti di complessità, shock, stress, volatilità, attacchi esterni o fallimenti, è necessario provare ad andare oltre il concetto di resilienza verso quello di Antifragilità.
Un'organizzazione antifragile è in grado di rigenerarsi e prosperare in condizioni di incertezza, nonché in occasione di cambiamenti anche dirompenti (politici, sociali, economici, climatici e sanitari).
Una bussola per la valutazione dell’efficacia del modello
Aspetto peculiare è la proposta, all’interno di una delle appendici, di ben 77 indicatori che le imprese possono utilizzare come “bussola” per la scelta dei migliori KPI da considerare per valutare l’efficacia del modello di gestione del processo di innovazione sostenibile attraverso l’open innovation.
Una Governance “evoluta”
Il processo di gestione proposto non può prescindere da una governance strutturata, di natura sistemico-adattiva e interdisciplinare, che sappia affrontare e dare risposte alle nuove esigenze e aspettative della società e dei mercati e, soprattutto, alle sfide epocali che si prospettano all’orizzonte, come quella della doppia transizione “Green e Digital”.
Le giuste competenze
Per l’applicazione efficace del modello proposto è fondamentale valorizzare e favorire lo sviluppo delle competenze delle persone coinvolte, considerando la loro centralità e valorizzando le caratteristiche individuali, idee e opinioni e la libertà di espressione su tutte le tematiche di interesse generale, indipendentemente dal diretto livello di coinvolgimento.
Sicuramente, in questo ambito, sarà fondamentale possedere competenze per la gestione dell’innovazione (vedi la norma UNI 11814), competenze in materia di sostenibilità, open innovation e relative agli aspetti di Industria 5.0.
Con queste premesse, le imprese potranno incrementare il proprio valore e creare fiducia nei propri interlocutori e nelle comunità in cui operano, generando valore condiviso (CSV) ed il bene comune.
Scarica la UNI/PdR 155:2023 gratuitamente sul sito di UNI (previa registrazione)
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